Food Girovagando Italia

Carmagnola, mon amour!

Carmagnola, un amicizia che si rinnova

“Grazie cara Carmagnola, questo è un arrivederci… prometto che tornerò a trovarti come si torna a trovare un amica…”

Così finiva l’articolo scritto due anni fa in seguito al bel weekend passato a Carmagnola… e siccome mi ritengo donna di parola, e siccome certi luoghi ti entrano nel cuore e tornarci riveste un aria di pellegrinaggio… sono tornata alla mia “cara Carmagnola”

Per bagaglio un paio di cambi, qualcosa da sgranocchiare, tanta nostalgia e l’immancabile Anna, ormai ribattezzata la Louise alla mia Thelma…

Thelma & Louise

Siamo due mamme sole e dunque il viaggio era un po complicato, i bambini avevano anche una festa venerdì…. finita quella e sistemati i piccoli corsetta alla stazione e partenza alle 20:30 ….

Tre treni, un autobus e due ore ad aspettare alla stazione fantasmagorica di Savona all’alba più tardi siamo arrivate… non noi quanto la versione zombie di noi…. ad accoglierci come la prima volta il grande Lorenzo, per il quale ormai nutro un sincero affetto….

Le tre di mattina e tutto va bene… O quasi…
Stazione di Savona, Anna semi-crollata

Check-in in albergo, il tempo di darci una rinfrescata e via a raggiungere Chef Rinuccia della Taverna Monviso. L’avevo conosciuta durante la prima visita e era diventata subito un amica del cuore… Ma di lei e della sua chicca di Taverna parlerò in un articolo apposto…

Rinu, la mia chef del cuore…

L’appuntamento era presso il ristorante caffetteria San Filippo dove ci aspettava una deliziosa torta alle mele nata dalle mani di Rinalda e degustata tra risate e racconti in un ambiente dai toni calmi e dalle decorazioni raffinate che riprendono in qualche modo la delicatezza della torta e il gusto nel decorarla e presentarla nel piatto…

Rinalda
La famosa torta di mele

Finita la colazione siamo andati a trovare Pierfranco dell’azienda agricola Fratelli Crivello. I fratelli Pierfranco e Lorenzo si sono specializzati nella coltivazione biodinamica di prodotti vari tra cui il famoso peperone di Carmagnola, i pomodori cuor di bue e la gigantesca cipolla giarratana, puntando in primis sulla rivalorizzazione dei prodotti antichi locali nella piena salvaguardia dell’ambiente e curando personalmente in quanto famiglia il rapporto con il consumatore.

Pierfranco

Lì senti nominare il Tumaticot, il corno di bue, la trottola e il quadrato di carmagnola… Tutti tipi diversi di peperoni che trovi anche sotto forma di profumatoti per ambiente tra l’altro sorprendentemente dolci e particolari.

Siamo stati accolti da Pierfranco che ci ha raccontato la sua passione, una passione che traspariva da ogni suo gesto , ogni sua parola man mano che ci immergevamo nelle serre….

Con tanta cura e attenzione vedevi le mani spostare le foglie per fare apparire il prezioso peperone…. Vedevi la mano quasi accarezzare il peperone spostando eventuale polvere e terra e mostrandone il glorioso colore…. quasi fosse un operazione a cuore aperto….

Cuore…

Oltre ai peperoni, ho avuto modo di scoprire il pomodoro rosa…. una varieta che arriva a raggiungere misure importanti, fino a quasi due chili, un colore piu chiaro di quello del pomodoro classico il che spiega il nome e, avendoli poi assaggiati sia crudi che cotti posso dire che sono ottimi in entrambi modi.

Il pomodoro rosa

E poi c’era lei, la cipolla giarratana…. da lasciarti a bocca aperta… mai vista una ciopolla di quelle misura. Di origine siciliane, questa varietà di verdure pare possa raggiungere i 5 chili e la cosa ancora piu sorprendente è il suo gusto che trovo particolarmente dolce e l’assenza totale di lacrime durante la preparazione… Cipolla de luxe XXL direi.

Finita la visita da Pierfranco ci siamo diretti verso il pastificio il Profeta dove ci aspettava Massimo che ci ha accolto e ci ha raccontato la storia del piccolo pastificio famigliale, luogo di nascita del famoso Carmagnolotto, un raviolo di cui mi ero innamorata già due anni fa e del quale mi sono portata scorte a casa in entrambi viaggi.

Un prodotto studiato apposto per coinvolgere tutti sensi… un agnolotto firmato Officina Carmagnola,  realizzato da un laboratorio gourmet tutto carmagnolese… Un tale lavoro di squadra non puo che essere perfetto.
Il profumo del caffe della torrefazione cittadina, la crema di patate e peperoni degli orti vicini tutto racchiuso in quel piccolo scrigno…

I carmagnolotti

Carichi di peperoni colorati, un enorme pomodoro rosa, una cipolla gigantesta e un bel pò di carmagnolotti, ci siamo avviati verso la Taverna Monviso, il reame di Rinu dove tra una risata , una confidenza e qualche bicchiere di vino abbiamo preparato un hummus fresco servito all’inyerno di un peperone qadrato di Carmagnola… per dare un tocco etnico alla bagna cauda, il piatto bandiera della cucina piemontese composto da una salsa alle asciughe dove vanno intinte le verdure… abbiamo anche imparato che tradizionalmente il peperone da mangiare con la salsa non va tagliato ma spezzettato con le mani… Un piatto semplice quanto delizioso e a pensarci anche salutare.

In seguito chef Rinu ci ha deliziati con varie creazioni sue: una terrina di carne ai profumi dell’orto nel pieno spirito dei prodotti di stagione a km.0 e con un richiamo nostalgico al “polpettone”dei tempi passati.

Uno studel di verdure grigliate e scamorza affumicata.

Seirass (una ricotta fresca vaccina piemontese) accompagnata da bagnetto verde e acciuga per un versione piu light del classico Tomino.

E per finire in dolcezza una torta di farina di semi di canapa di Carmagnola ripiena di pere e gocce di cioccolato e torta crema e panna.

Prima di continuare vorrei fermarmi un attimo per parlare del bagnet… Ho un debole per salse e salsine. .. Le adoro! e questa specialità piemontese è subito entrata a fare parte del mio top 3… Come lo prepara Rinu poi… Un bagnetto tradizionale con prezzemolo,pane ammollato nell aceto e bagnetto rosso.gli altri ingredienti sono il segreto di ogni cuciniera piemontese che si rispetti…e dunque non me l svela… E vabbé non lo farei nemmeno io perciò la capisco … se vogliono ascoltarci vengan

Dopo un veloce riposino in albergo un nuovo giro tra le delizie di Rinu per la cena e una volta il risyorante chiuso noi tre Rinu Anna ed io ci siamo avviate verso Torino per un drink… Erano anni che volevo visitare wuesta città… Per ora l’ho vista di notte e mi piace , la prossima volta la voglio vedere e scoprire alla luce del sole… Mi pare offrire cosi tanto…

Torino by night

Domenica poi arrivò per me il grande giorno… La mia prima volta in una cucina professionale accanto a una vera Chef, entrambe ai fornelli… Che emozione… Devo ammettere che ero emozionata e avevo tanta paura di non riuscire i miei banadej pur avendoli preparati un infinità di volte ma questa volta era diversa… Non eronsola, ne a casa… L’impastatrice era enorme, la dose tripla, e il forno del tutto diverso… Di famigliare c’era solo il tagliabiscotti che mi sono portata dietro e le facce amiche che mi circondavano…. In piu ci sarebbero stati degli ospiti, tra cui il simpatico Gigi Piga, l’addetto alla stampa del comune… pressione pressione…

Alla fine pero i banadej sono venuti all’altezza delle mie aspettative e tutti mi hanno fatto i complimenti… Ad accompagnargli sul tavolo la bagna cauda con i peperoni dei fratelli Crivello, il hummus, i Malloreddus condimento cipolla giarratana, la fregola ai frutti di mare, la peperonata che ricorda tanto la shakshuka tunisina… E una selezione di vini di zona…

In fin dei conti non saprei dire qual è stato il momento migliore o piu particolare di un weekend che Anna ed io abbiamo concluso con ulteriore otto ore di treno… La prima impressione su Carmaglola e i suoi abitanti si è soltanto rinforzata… Un luogo ricco di anime buone e prodotti di qualità… Tanto da scoprire , una cucina del tutto diversa di quella maremmana e dunque un universo tutto da scoprire per me, e delle parallele da traciare anche con la mia terra e la cucina di casa mia, perche quando si parla di cucina si parla di un linguaggio universale e di conseguenza ci sono sempre punti di incontro alle volte sorprendenti.

Abte… cara Carmagnola

Ciao ciao Carmagnola, mi manchi già…

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