Sono nata a Tunisi e sono cresciuta a Nabeul dall’età di tre anni… e per quanto entrambi le città siano vicine (circa 70 km) la cucina non è la stessa…
A Nabeul si mangia piccante… molto piccante e a Tunisi no. La mia mamma ovviamente ha continuato a cucinare come ha sempre fatto, aggiungiamoci che papà soffriva di ulcera… era molto ma molto raro che si mangiasse qualcosa di piccante da noi… capitava quasi solo quando un peperone piccante finiva tra quelli dolci per caso…
Il piccante mi piaceva quando lo mangiavo a casa di qualche amica o dentro un panino comprato fuori, ma non era facile per me gustarlo… mi ci sono avvicinata di più più tardi, dopo i 19 anni , quando vivendo lontano ho iniziato la ricerca di quei sapori che mi riportavano a casa…
Un po di casa lo si trova ormai in tutto il mondo, si chiama Harissa, viene proprio dalla città dove sono cresciuta ed è una sorta di crema di peperoni piccanti con aglio e spezie che esiste soltanto in Tunisia e che ha addirittura il suo proprio festival a Nabeul.
Per me era e ancora oggi è normale vedere pendere peperoni piccanti, come enormi grappoli rossi scuri. Perche una donna che si rispetta prepara la propria harissa e non si accontenta di quella del mercato…
Al mercato però si trova anche la Harissa casalinga, che è tritata grossolanamente e ha un gusto e un profumo estremamente potenti a differenza di quella confezionata che ha un colore più chiaro ed è più fine e meno forte.
Sono riuscita a trovare la Harissa casalinga persino a Parigi in un negozio maghrebino, l’ho anche comprata … grande sbaglio… l’odore mi ha “contaminato” tutta la valigia …
L’anno scorso poi, durante uno dei miei giri abituali al mercato, accanto alle spezie, verdure in salamoia e erbe essiccate, e vicino all’harissa casalinga ne ho visto un altra , in barattolini di vetro, molto più accesa come colore e fine, chiedendo mi è stato detto che si trattava di Harissa altrettanto preparata a casa ma cotta al vapore e non essiccata, ne ho comprata ed era veramente deliziosa… un aroma e gusto più delicati e una consistenza molto morbida…
Oggi ti propongo la ricetta di Harissa cotta al vapore ma fatta con peperoni quadrati classici e dunque non piccante per niente, soltanto spezziata e dunque molto adatta a accompagnare carni o contorni, o ad essere spalmata dentro un panino prima di farcirlo.
Se vuoi una versione più vicina all’originale, basta che scambi i peperoni quadrati con una tipologia piccante dello stesso colore, o fare una versione metà metà per qualcosa di piccante ma “umanamente” sopportabile.
Ti servono:
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- 500 g di peperoni dolci o piccanti o entrambi
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- Circa 30 millilitri di olio extravergine d’oliva
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- Un cucchiaino pieno di sale
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- Uno spicchio dente d’aglio tritato
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- Un mezzo cucchiaino di semi di coriandolo in polvere
- Un mezzo cucchiaino di Carvi chiamato in Italia anche cumino dei Prati
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- Lava bene i peperoni e asciugarli con un tovagliolo di carta
- Elimina il torsolo
- Taglia a pezzi grossi e rimuovi tutti i semi
- Cuoci al vapore per circa un’ora o anche un po’ di più
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- Quando i tuoi peperoni sono cotti mettili a sgocciolare sopra un piatto in modo da togliere il più possibile d’acqua
- Una volta freddi sposta i peperoni dentro un mixer e tritali per bene
- Ora Aggiungi tutte le spezie, il sale e l’olio d’oliva e mescola di nuovo
- Una volta amalgamato tutto e la tua Harissa è già pronta
- Quando i tuoi peperoni sono cotti mettili a sgocciolare sopra un piatto in modo da togliere il più possibile d’acqua
- Potresti mettere un barattolino nel frigo e dividere il resto dentro dei piccoli contenitori da conservare in congelatore è da scongelare man mano che ne hai bisogno.
Quello che faccio io è congelarli dentro una forma per ghiaccioli così ho delle monoporzioni pronte all’uso una per una.
La Harissa ai peperoni sembra interessante, io amo anche il cumino. Una domanda, una volta cotti al vapore, frulli anche la pelle dei peperoni insieme? Non va tolta e buttata? Secondo me darebbe fastidio….
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